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Leggi il nuovo Update Espresso su Russia, Messico, Thailandia, Turchia, agribusiness nel Regno Unito

Nonostante la recessione economica e le forti svalutazioni, l’export italiano nei paesi “Stan” ha mantenuto un andamento positivo, seppure altalenante. Come spiegare questo fenomeno? Negli ultimi anni il calo del prezzo del petrolio e la recessione della Russia e le forti svalutazioni delle monete nazionali (che in alcuni paesi hanno perso più del 50% del proprio valore in un anno) hanno indebolito i paesi un tempo membri dell’ex Unione Sovietica come Kazakistan, Azerbaijan, Uzbekistan, ecc. Questi paesi risultano oggi maggiormente aperti al commercio globale e l’interscambio con l’Italia conferma questa tendenza.

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Come ha recentemente ammonito il presidente della Bce Mario Draghi, il rischio di un ritorno al protezionismo sta tornando attuale, con il rischio concreto che la crescita economica ne venga seriamente rallentata. Sono molti i paesi che stanno adottando misure restrittive degli scambi ed è ormai urgente bloccare questa deriva in ogni situazione locale e lavorando nelle istituzioni internazionali.

La crisi diplomatica in Qatar appare come la più acuta all’interno del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) fin dalla sua fondazione. L’organizzazione politico-economica riunisce dal 1981 i paesi dell’area1 che, fino a non troppo tempo fa, puntavano a diventare una vera e propria unione. La fine del super-ciclo del petrolio e, più o meno in parallelo, l’emergere di una nuova instabilità in Medio Oriente ha però portato a galla le fragilità del Consiglio.