Credito e liquidità per famiglie e imprese: le domande di moratoria a 2,7 milioni, oltre 86 miliardi il valore delle richieste al Fondo di Garanzia PMI; raggiungono i 13,9 miliardi di euro le garanzie emesse da SACE
Si attestano a circa 2,7 milioni le domande di adesione alle moratorie su prestiti, per un valore di quasi 300 miliardi, e superano quota 86 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. Attraverso ‘Garanzia Italia’ di Sace sono state concesse garanzie per 13,9 miliardi di euro, su 634 richieste ricevute.
Sono questi i principali risultati della rilevazione settimanale effettuata dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, di cui fanno parte Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, Associazione Bancaria Italiana, Mediocredito Centrale e Sace[1].
La Banca d’Italia continua a rilevare presso le banche, con cadenza settimanale, dati riguardanti l’attuazione delle misure governative relative ai decreti legge ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’, le iniziative di categoria e quelle offerte bilateralmente dalle singole banche alla propria clientela. Sulla base di dati preliminari, al 18 settembre sono pervenute oltre 2,7 milioni di domande o comunicazioni di moratoria su prestiti per 294 miliardi[2]. Si stima che, in termini di importi, circa il 94% delle domande o comunicazioni relative alle moratorie sia già stato accolto dalle banche, pur con differenze tra le varie misure; il 3% circa è stato sinora rigettato; anche per effetto dell’accelerazione delle domande nella settimana di riferimento, la parte restante è in corso di esame.
Più in dettaglio, le domande provenienti da società non finanziarie rappresentano il 43% del totale, a fronte di prestiti per 193 miliardi. Per quanto riguarda le PMI, le richieste ai sensi dell’art. 56 del DL ‘Cura Italia’ (oltre 1,4 milioni) hanno riguardato prestiti e linee di credito per 156 miliardi, mentre le 52 mila adesioni alla moratoria promossa dall’ABI hanno riguardato 13 miliardi di finanziamenti alle PMI.
Le domande delle famiglie[3] hanno riguardato prestiti per circa 93 miliardi di euro. Le banche hanno ricevuto circa 215 mila domande di sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa (accesso al cd. Fondo Gasparrini), per un importo medio pari a circa 94 mila euro. Le moratorie dell’ABI e dell’Assofin rivolte alle famiglie hanno raccolto 479 mila adesioni, per circa 20 miliardi di prestiti.
Sulla base della rilevazione settimanale della Banca d'Italia, si stima che le richieste pervenute agli intermediari per l’accesso al Fondo di Garanzia per le PMI abbiano continuato a crescere nella settimana dall’11 al 18 settembre, a 1,28 milioni, per un importo di finanziamenti di quasi 99 miliardi. La percentuale di prestiti erogati risulta in ulteriore crescita rispetto alla fine della settimana precedente. In particolare, al 18 settembre è stato erogato quasi il 91% delle domande per prestiti interamente garantiti dal Fondo.
Il Ministero dello Sviluppo Economico e Mediocredito Centrale (MCC) segnalano che sono complessivamente 1.119.751 le richieste di garanzie pervenute dagli intermediari al Fondo di Garanzia nel periodo dal 17 marzo al 29 settembre 2020 per richiedere le garanzie ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti, per un importo complessivo di oltre 86,1 miliardi di euro. In particolare, le domande arrivate e relative alle misure introdotte con i decreti ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’ sono 1.113.668, pari ad un importo di circa 85,3 miliardi di euro. Di queste, oltre 911.799 sono riferite a finanziamenti fino a 30.000 euro, con percentuale di copertura al 100%, per un importo finanziato di circa 17,9 miliardi di euro che, secondo quanto previsto dalla norma, possono essere erogati senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte del Gestore. Al 30 settembre sono state accolte 1.108.804 operazioni, di cui 1.102.971 ai sensi dei Dl ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’.
Salgono a circa 13,9 miliardi di euro, per un totale di 634 operazioni, i volumi complessivi delle garanzie nell'ambito di "Garanzia Italia", lo strumento di SACE per sostenere le imprese italiane colpite dall'emergenza Covid-19. Di questi, circa 6,7 miliardi di euro riguardano le prime tre operazioni garantite attraverso la procedura ordinaria prevista dal Decreto Liquidità, relativa ai finanziamenti in favore di imprese di grandi dimensioni, con oltre 5000 dipendenti in Italia o con un valore del fatturato superiore agli 1,5 miliardi di euro. Crescono inoltre a 7,2 miliardi di euro circa i volumi complessivi garantiti in procedura semplificata, a fronte di 631 richieste di Garanzia gestite ed emesse tutte entro 48 ore dalla ricezione attraverso la piattaforma digitale dedicata a cui sono accreditate oltre 250 banche, istituti finanziari e società di factoring e leasing.
[1] Le informazioni riportate sono raccolte nel contesto dei lavori della Task Force per le misure a sostegno della liquidità. La task force opera per mettere i potenziali beneficiari e le banche a conoscenza delle nuove procedure di sostegno alla liquidità e agevolarne l’utilizzo; favorisce il coordinamento e lo scambio di informazioni tra le parti; individua e divulga le soluzioni più appropriate a eventuali problemi applicativi e coordina la raccolta e la diffusione dei dati sugli strumenti previsti dalla normativa.
[2] A partire da questa settimana, le stime riferite alle rilevazioni campionarie della Banca d’Italia riflettono modifiche nei criteri di segnalazione adottati da alcuni intermediari, in particolare con riferimento alla rilevazione delle proroghe nel termine di alcune moratorie precedentemente concesse. Queste modifiche rendono i criteri adottati dai diversi intermediari del campione maggiormente omogenei e adatti a rappresentare correttamente il fenomeno, e hanno comportato una riduzione nella stima delle richieste di moratorie e degli importi dei prestiti che ne beneficiano.
[3] La categoria “famiglie” qui utilizzata include anche alcune imprese diverse dalle società non finanziarie, come ad esempio le imprese artigiane.
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