L’export del Nord Est alla prova dei nuovi rischi globali
Instabilità geopolitica, ritorno in auge del protezionismo, Brexit e difficoltà dei mercati emergenti: quali gli scenari e le soluzioni per le imprese del Nord Est? Sono questi i temi affrontati nella prima tappa del Road Show 2017 di SACEe SIMEST, società del Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP, dedicata a uno dei territori italiani più proiettato sui mercati esteri, che rappresenta da solo il 20% dell’export nazionale.
“Come dimostra la performance di crescita messa a segno negli ultimi anni – ha dichiarato Alessandro Decio, Amministratore Delegato di SACE – le imprese del Nord Est continuano a trovare nell’export e dell’internazionalizzazione un importante motore di sviluppo, ma richiedono soluzioni più evolute per proteggere il business e rafforzare la competitività e la gestione dei rischi, in uno scenario globale che si fa sempre più complesso e rischioso. Noi siamo al loro fianco, pronti a rafforzare un impegno che ci ha consentito, solo nell’ultimo anno, di mobilitare 9 miliardi di euro di risorse a sostegno dell’export e dell’internazionalizzazione in favore di 4mila aziende di questo territorio”.
Al centro dell’incontro che si è tenuto al Savoia Excelsior Palace di Trieste con alcune aziende protagoniste dell’export regionale – illycaffè, Gruppo Rizzani de Eccher, PMP Industries e Interna Group – la presentazione della Country Risk Map 2017, con i principali rischi e opportunità per chi fa business all’estero, e degli strumenti assicurativo-finanziari per crescere in sicurezza in un mondo dominato da incertezza e instabilità.
Tra i rischi più impattanti per le imprese esportatrici del Nord Est ci sono l’instabilità geopolitica e la volatilità valutaria che continua a interessare diversi mercati d’investimento e di sbocco, partner storici del territorio, quali la Turchia, la Russia o la Grecia. Senza sottovalutare, inoltre, le conseguenze di nuove politiche protezionistiche e del loro impatto sul commercio dell’area verso quei Paesi – come Stati Uniti e India - che le stanno attuando.
Country Risk Map: scenari per l’export e l’internazionalizzazione del Nord Est
Con circa 80 miliardi di vendite di beni all’estero nel 2016 (+2% rispetto al 2015), l’export del Triveneto rappresenta quasi il 20% del totale esportato a livello nazionale.
Nonostante l’instabilità e l’incertezza che hanno caratterizzato il contesto globale, come evidenziato dalle rilevazioni della Country Risk Map 2017, l’area ha confermato un trend di crescita significativo negli ultimi tre anni, anche grazie a un buon mix di mercati di sbocco per i propri prodotti (i Paesi UE rappresentano il 59,4% dell’export dell’area, quelli extra-UE il 40,6%).
Tra i Paesi di opportunità, SACE segnala alcune geografie dell’Est Europa quali la Repubblica Ceca, la Polonia e l’Ungheria, ma anche mercati lontani quali la Corea del Sud, gli Emirati Arabi Uniti e il Messico. Attualmente un terzo del totale esportato dal Triveneto è generato da Germania, Francia e Stati Uniti (questi ultimi in particolare hanno trainato la performance dell’ultimo anno, con un +14,6%).
Direttrici e spunti di crescita validi anche per il Friuli Venezia Giulia che, con oltre 13 miliardi di vendite di beni all’estero nel 2016 ha messo a segno una performance significativa (+6,3% rispetto al 2015): un andamento a cui ha contribuito principalmente il comparto navi e imbarcazioni, ma anche i settori della meccanica strumentale (+2,9%) e degli alimentari e bevande (+2,1%).
La Mappa dei Rischi di SACE
La Mappa dei Rischi di SACE identifica le diverse tipologie di rischio a cui si espone un’azienda nell’operare all’estero, basandosi sull’analisi del rischio di credito affrontato da esportatori, finanziatori, investitori industriali e appaltatori in 196 paesi.
Scopri su sace.it/riskmap la mappa interattiva o scarica la nuova app per iOS e Android di SACE!
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