Missione Angola, Mozambico e Congo: SACE con le imprese verso le nuove frontiere africane
SACE partecipa alla missione di Sistema in Africa sub-sahariana che toccherà nei prossimi giorni Angola, Mozambico e Repubblica del Congo (Congo Brazzaville) e conferma il proprio impegno ad accompagnare le imprese italiane verso questi mercati ancora relativamente inesplorati ma ad elevato potenziale.
Il portafoglio delle operazioni di export e investimenti italiani assicurati da SACE in Africa sub-sahariana supera i 600 milioni di euro, in aumento del 77% rispetto a un anno fa. Un incremento significativo, che riflette la crescente attenzione riservata alla regione negli ultimi anni: SACE ha infatti un proprio ufficio a Johannesburg e un desk presso la sede di Nairobi dell’African Trade Insurance Agency, di cui è azionista dal 2009.
Nei tre Paesi oggetto della missione SACE è al fianco di importanti realtà italiane nel settore della logistica, delle costruzioni e dell’energia, ma anche di Pmi interessate a operare ed esportare in sicurezza, con un’esposizione complessiva di circa 140 milioni di euro.
Sebbene meglio posizionata su questi mercati rispetto ad altri peer europei, come Germania e Spagna, l’Italia qui sconta l’assenza di legami storici e culturali consolidati, di cui beneficiano invece Portogallo e Brasile, principali partner economici di Angola e Mozambico, e l’elevata competitività dei colossi asiatici quali Cina, India e Corea del Sud, che si stanno affermando come nuovi protagonisti in tutto il continente. È in questa direzione che si colloca l’impegno di SACE per aumentare la capacità di penetrazione delle imprese italiane, specialmente Pmi, aiutandole a intercettare le nuove direttrici di crescita ancora da esplorare.
A queste ultime è dedicato Frontier Markets, il programma recentemente avviato da SACE proprio per espandere questo potenziale e sostenere la penetrazione in mercati di “frontiera” ad alto potenziale, tra cui rientrano Angola e Mozambico.
Il programma mette a disposizione delle imprese, oltre ai prodotti assicurativo-finanziari del gruppo: l’assistenza degli uffici della rete internazionale (Johannesburg e Nairobi, in Africa); linee di credito garantite a sostegno di operazioni con controparti bancarie e corporate “pre-affidate”; servizi di advisory dedicati, per valutare a pieno la coerenza dell’approccio ai singoli mercati e i diversi profili di rischio sottostanti (di credito, politici, normativi, ambientali) e per adottare strutture finanziarie e assicurative efficaci a supporto delle singole transazioni commerciali e di investimento; analisi dei settori merceologici ad alto potenziale e segnalazione di opportunità di business; monitoraggio costante dei Paesi Frontier, con invii periodici di approfondimenti ad imprese selezionate; seminari e incontri di business matching e approfondimento sul territorio.
Focus su export: quali i trend?
Angola, Mozambico e Congo Brazzaville rappresentano oggi solo l’11% dell’export italiano in Africa sub-sahariana, per un controvalore di circa 600 milioni di euro: di questi, oltre la metà riguarda l’Angola, il maggiore tra i tre mercati, con una popolazione di 20 milioni di abitanti e un Pil nominale che nel 2013 ha sfiorato i 132 miliardi di dollari.
La crescente diversificazione della struttura socio-economica dei tre Paesi offre crescenti opportunità in una vasta gamma di settori, appannaggio non solo d’imprese di grandi dimensioni: dai beni di consumo a quelli di investimento fino alle costruzioni.
Tra questi spicca la meccanica strumentale, che nel 2013 ha messo a segno una crescita del 18%, trainata dalle performance dei macchinari agricoli e tessili. Altri settori di rilievo sono quello dei metalli (il cui export è più che raddoppiato nell’ultimo anno), e quello dell’alimentare e bevande (+ 13%, l’80% del quale destinato all’Angola)*.
Osservando i trend delle importazioni – diretti indicatori della domanda di beni e servizi espressa dai Paesi africani - emergono nuove importanti aree di opportunità: in Angola si affermano la chimica e la farmaceutica (il cui import ha messo a segno una crescita media annua superiore al 50% negli ultimi anni) e l’industria del legno e della carta (+34%). Il Mozambico offre invece un bacino interessante per l’elettronica e gli apparecchi medicali (il cui import è cresciuto a tassi superiori al 50%).
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