Rischio paese, salgono a 181 i paesi assicurabili da SACE
SACE modifica in positivo il proprio atteggiamento assicurativo portando a 181 (da 156) gli stati in cui può intervenire a sostegno delle attività commerciali o d’investimento delle imprese italiane. Il Consiglio di Amministrazione di SACE ha infatti approvato alcune importanti revisioni alle condizioni assicurative, per meglio rispondere alle esigenze di copertura assicurativa delle imprese in paesi caratterizzati da un forte potenziale di crescita ma ancora soggetti a rischi elevati.
“In questa fase la valutazione dei rischi deve essere lungimirante – ha dichiarato Alessandro Castellano, amministratore delegato di SACE – e non limitarsi esclusivamente agli indicatori economico-finanziari: una valutazione che lasci aperta la possibilità, attraverso adeguate strutturazioni, di promuovere buoni progetti anche in un contesto-paese complesso.”
SACE conferma la piena operatività nei paesi avanzati e nelle principali aree di destinazione del nostro export, e riduce a 16 da 35 i paesi in cui non è operativa (paesi “chiusi”).
Tra i paesi in cui SACE ha deciso di adottare un atteggiamento assicurativo di maggiore apertura figurano:
- Turkmenistan, Suriname e Libia, per effetto di un miglioramento del rischio paese
- Kosovo, paese in fase di costituzione divenuto ormai sovrano e indipendente
- Armenia e Grenada, dopo l’eliminazione del divieto di indebitamento sovrano da parte del FMI
- Kirghizistan, Tajikistan, Nepal, Antille Olandesi, Bolivia, Guyana, Haiti e Nicaragua, dove sarà valutata l’assicurabilità di singole operazioni caso per caso.
A beneficiare delle variazioni introdotte saranno anche ben 29 paesi dell’Africa sub-sahariana, nei quali in precedenza non era possibile assicurare alcuna operazione: si è passati ad un atteggiamento di apertura condizionata in 20 paesi sub-sahariani (Benin, Burkina Faso, Camerun, Repubblica del Congo, Eritrea, Gibuti, Guinea Equatoriale, Kenia, Lesotho, Madagascar, Malawi, Mali, Mozambico, Nigeria, Senegal, Tanzania, Uganda, Zambia) e di assicurabilità delle singole operazioni con un approccio “caso per caso” in altri 9 paesi (Burundi, Repubblica Centrafricana, Comore, Gambia, Liberia, Niger, Ruanda, Sao Tomé e Principe, Sierra Leone). La decisione rafforza il Programma Africa, avviato da SACE per facilitare la penetrazione delle imprese italiane nei mercati sub-sahariani.
Per effetto del peggioramento del rischio paese, sono state introdotte misure restrittive per lo Yemen (chiusura). Le variazioni decise dal FMI hanno invece implicato per SACE l’introduzione di limiti all’indebitamento sovrano in Romania, Bosnia Erzegovina e Serbia.
Non sono state invece modificate le condizioni assicurative, nonostante l’aggravamento del rischio paese, per importanti partner commerciali delle imprese italiane quali Russia, Kazakhstan, Bielorussia, Lettonia, Pakistan, Venezuela e Ucraina. L’evoluzione della crisi finanziaria e del contesto politico di tali paesi sarà tuttavia oggetto di uno stretto monitoraggio da parte di SACE.
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