SACE e UniCredit per l’export di SACMI in Ucraina
Una commessa da 9,9 milioni di euro per ampliare un impianto industriale del settore ceramico in Ucraina fornito da un’importante azienda italiana, leader mondiale dell’impiantistica industriale. Questa è l’operazione recentemente finalizzata da SACE, UniCredit e SACMI in favore di Epicentr K, azienda ucraina attiva nella distribuzione all’ingrosso e al dettaglio di prodotti per il fai da te, mobili e articoli per la casa.
Il finanziamento a sostegno dell’export è stato concesso da UniCredit, con garanzia di SACE, alla controparte ucraina per l’acquisto della nuova linea di produzione realizzata da SACMI che permetterà di ampliare e aumentare la capacità produttiva degli impianti della Epicentr Ceramic Corporation, situati nella città di Kalynivka, che passerà così da 6 a 9 milioni di metri quadrati all’anno.
«Il successo di questo progetto – ha osservato il Presidente di SACMI Imola, Paolo Mongardi – è per la nostra azienda motivo di orgoglio duplice. Primo, la fornitura comprende l’innovativa tecnologia Continua+ che ci vede leader nel mondo nelle soluzioni per la produzione di grandi lastre ceramiche, le più valorizzate ed apprezzate dal mercato. Secondo, perché rappresenta un efficace esempio della capacità dell’Italia di ‘fare sistema’, attrezzando le migliori energie sul piano industriale, istituzionale e finanziario».
SACMI nasce a Imola nel 1919, per diventare oggi azienda di riferimento nel mondo per l’impiantistica industriale grazie alla fornitura di macchine, tecnologie e impianti completi per i settori della ceramica, rigid packaging, chocolate, advanced materials. Il Gruppo conta circa 80 aziende di produzione, distribuzione e servizio, operando in 30 Paesi con oltre 4.650 dipendenti.
Negli ultimi quattro anni l’export italiano di beni in Ucraina ha fatto registrare una crescita a un tasso medio del 18%. L’Italia, infatti, vanta relazioni commerciali storiche con Kiev e nel 2019 le imprese italiane hanno realizzato un fatturato di circa 1,8 miliardi di euro nel territorio ucraino. Sebbene nel 2020 si attenda una contrazione delle vendite (-4,1% nei primi undici mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), le esportazioni verso l’Ucraina dovrebbero ripartire nel 2021 con ritmi di crescita intorno al 13% e saranno trainate, tra le altre, proprio dalla vendita di meccanica strumentale (+12,5%).
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