SACE pubblica il bilancio di sostenibilità 2013 e ottiene il primo certificato di “assurance”
SACE pubblica il Bilancio di Sostenibilità 2013 e ottiene il certificato di assurance da parte di TÜV Italia, organismo indipendente del gruppo internazionale TÜV SÜD.
Il Report, redatto da SACE secondo le linee guida internazionali del Global Reporting Initiative (GRI)*, è il primo a ottenere un’attestazione di assurance da parte di un ente terzo specializzato. A seguito di una verifica articolata, che ha incluso, in tre fasi distinte da marzo a luglio 2014, controlli documentali, interviste al personale e analisi dei risultati con alcune parti interessate, TÜV Italia ha riconosciuto al Bilancio Sociale di SACE il livello B+ (medio) del GRI.
Nel ricevere ufficialmente la Relazione con l’esito della verifica, Paolo Cerino, CSR Manager di SACE, ha dichiarato: “Il mercato pretende da tutti gli operatori economici comportamenti etici e verificabili: per questo, il nostro Bilancio di Sostenibilità 2013, è basato su criteri di rendicontazione formale ed è verificato da un assurance provider qualificato come TÜV Italia. A sei anni dall’attivazione di una struttura di Corporate Social Responsibility all’interno del gruppo, siamo convinti che il nostro operato sui temi della sostenibilità sia in linea con le best practice internazionali, ma crediamo anche che non ci si possa accontentare di quanto già conseguito e sia necessario migliorare ulteriormente”.
“Il Bilancio di Sostenibilità è uno strumento di forte impegno e trasparenza verso le parti interessate – ha spiegato Stefano Bolletta, Responsabile Business Development-Management Services di TÜV Italia -. La sua pubblicazione, supportata dalla rassicurazione che il processo di raccolta ed elaborazione delle informazioni in esso contenute siano veritiere e verificate internamente ed esternamente, porta SACE nel novero delle aziende che più chiaramente integrano i principi di business con quelli di responsabilità sociale. Non sono ancora molte le aziende che redigono un bilancio di sostenibilità in Italia e sono ancor meno quelle che si sottopongono ad una verifica esterna rimanendo ad un livello di auto-referenzialità potenzialmente rischioso per la propria reputazione”.
Principali risultati 2013
Le evidenze emerse nel Bilancio di Sostenibilità di SACE delineano un quadro complessivamente positivo, con alcuni spunti di miglioramento, in relazione ai diversi stakeholder: un’intensa attività a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese e dell’economia italiana; una forte attenzione alle proprie persone; un crescente impegno in materia di responsabilità socio-ambientale.
Sostegno all’internazionalizzazione delle imprese
Nel 2013 SACE ha assicurato oltre 4,8 miliardi di euro di esportazioni, facilitando 766 operazioni nei mercati esteri; ha garantito finanziamenti e assicurato investimenti all’estero per oltre 2 miliardi di euro (85% in favore di Pmi), in aumento dell’11% rispetto agli 1,8 miliardi dell’anno precedente.
Il portafoglio di operazioni, quintuplicato in dieci anni, è pari a 72 miliardi di euro, con una forte focalizzazione sui mercati emergenti, dove, senza SACE, il processo di internazionalizzazione delle imprese italiane sarebbe molto arduo.
Il valore economico distribuito dal gruppo, inteso come ricchezza prodotta dall’azienda e redistribuita ai propri interlocutori, è stato pari a 1,1 miliardi di euro**.
Attenzione al personale
Il Bilancio 2013 mostra i frutti di una strategia di lungo periodo che, in dieci anni, ha visto SACE investire sulla selezione di personale qualificato e giovane, e sullo sviluppo all’interno dell’azienda: dei 717 dipendenti attuali (il 95% dei quali impiegati a tempo indeterminato), il 65% è laureato e ben il 69% ha meno di 45 anni; SACE ha inoltre sviluppato programmi di integrazione culturale-linguistica e cooperazione tecnica con partner in tutto il mondo; nel 2013 ha erogato, al proprio interno, oltre 20.000 ore di formazione, di cui 2.400 circa attraverso l’unità di Training & Advisory.
SACE impronta la gestione delle risorse umane al modello anglosassone, legando le logiche retributive alla performance: l’incidenza della retribuzione variabile sulla retribuzione totale è oggi compresa tra il 20% e il 50% all’aumentare della seniority.
Valorizza inoltre le diversità, in particolare il ruolo delle donne, che rappresentano il 53% del personale e il 33% del corpo dirigente (dati sopra la media nazionale); il salary gap tra uomini e donne è inesistente tra quadri e funzionari, mentre è ancora visibile tra gli impiegati (14%) e più marcato tra i dirigenti (per assenza di donne nelle posizioni dirigenziali di secondo livello).
Nel 2013 hanno rivestito particolare importanza le iniziative di engagement Varie le iniziative di engagement, dalla partecipazione ad attività di associazioni no profit alla donazione di sangue: nel 2013 SACE ha donato 107 sacche.
Responsabilità sociale e ambientale
SACE ha integrato la valutazione degli impatti ambientali nelle attività di due diligence sia per le operazioni di export credit (in applicazione dei Common Approaches dell’OCSE) sia per le altre tipologie (su base volontaria, andando oltre gli obblighi previsti dalla normativa internazionale). SACE esamina circa il doppio delle operazioni rispetto a quelle che sarebbe obbligata a valutare. Nel 2013, circa l’85% delle operazioni valutate presenta un rischio ambientale trascurabile.
Al proprio interno ha adottato politiche eco-friendly, quali il Mobility Management per ottimizzare le esigenze di commuting, facilitando il ricorso a soluzioni a basso impatto ambientale, e l’uso di carta riciclata: quest’ultima ha consentito di risparmiare emissioni di CO2 nell’aria per circa 25 mila chilogrammi.
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