Missione Cuba. Con SACE e SIMEST, il Gruppo Cdp sostiene export e investimenti italiani a Cuba
In occasione della Missione di Sistema guidata dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto e dal Viceministro degli Affari Esteri Mario Giro, il Gruppo Cdp rinnova il proprio sostegno al rilancio di export e investimenti italiani a Cuba attraverso l’azione congiunta di SACE e SIMEST.
Un importante contributo allo sviluppo del business italiano nel Paese sarà dato dall’accordo di debt swap firmato oggi dall’Amministratore Delegato di SACE, Alessandro Decio, e dal Vicepresidente del Consiglio dei Ministri cubano, Ricardo Cabrisas Ruiz. Nell’ambito dell’accordo, il governo cubano si impegna a convertire 88,6 milioni di euro di debiti commerciali dovuti a SACE in un fondo in valuta locale destinato a finanziare progetti strategici per lo sviluppo del Paese in cui siano coinvolte imprese italiane o joint-venture italo-cubane. I progetti finanziabili saranno definiti da un comitato bi-nazionale Italia-Cuba guidato dal Ministero degli Esteri italiano con il supporto di SACE e dal Ministero per il Commercio Estero cubano.
Un’iniziativa resa possibile dall’accordo bilaterale firmato oggi tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano e il Governo cubano che, facendo seguito all’intesa multilaterale raggiunta lo scorso dicembre in sede Paris Club, prevede la ristrutturazione del debito di medio-lungo termine pari a 441,4 milioni di euro dovuto a SACE.
Gli accordi firmati oggi offrono una soluzione definitiva e sostenibile alla situazione debitoria di Cuba verso l’Italia e confermano l’impegno reciproco a rafforzare le relazioni economiche tra i due paesi.
SIMEST, la società del Gruppo CDP attiva nell’internazionalizzazione, rappresentata nella missione dall’Amministratore delegato Andrea Novelli, è attualmente impegnata in un progetto del Ministero dello Sviluppo Economico nell’area dell’America Latina, che per Cuba ha come obiettivo il miglioramento qualitativo delle colture della frutta tropicale e del cacao, con ricadute anche sulle fasi di lavorazione e trattamento.
Inoltre, ha già concesso finanziamenti agevolati alle prime PMI italiane che hanno deciso di aprire uffici nel Paese ed è in contatto con imprese italiane interessate a progetti di inserimento sul mercato cubano, a cominciare dai settori agro-alimentare e turistico-alberghiero.
Opportunità e rischi per export e investimenti
Le recenti riforme varate dal Governo – che hanno introdotto benefici fiscali per gli investitori esteri e ridotto gli ostacoli all’importazione di macchinari nel Paese – fanno di Cuba un mercato di crescenti opportunità per il Made in Italy, seppur in un contesto caratterizzato da rischi operativi e commerciali ancora elevati.
Nel 2015 l’export italiano ha messo a segno una crescita del 45% per un ammontare totale di 330 milioni di euro, con trend molto positivi anche per l’anno in corso. Le vendite verso Cuba sono concentrate prevalentemente nei settori della meccanica strumentale (macchinari agricoli, per l’industria alimentare e per le costruzioni), gomma e plastica, apparecchi elettrici. Mentre tra quelli più promettenti per le imprese italiane nei prossimi anni, si segnalano in particolare le tecnologie per l’agribusiness (con un fabbisogno stimato di 2 miliardi di euro per l’avvio della meccanizzazione del settore agricolo e dell’allevamento), energie rinnovabili, infrastrutture e costruzioni (in particolare edilizia turistica), i prodotti farmaceutici e le biotecnologie.
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